
Un caso recente riapre il dibattito
La recente e tragica vicenda della scomparsa di una donna di 39 anni al sesto mese di gravidanza, probabilmente correlata al consumo di un formaggio prodotto con latte crudo contaminato da batteri patogeni, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza alimentare legata ai prodotti lattiero-caseari non pastorizzati.
L’intervento degli esperti
In questo contesto, il professor Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, è intervenuto presso la Commissione Affari Speciali della Camera, sottolineando nuovamente i rischi connessi al consumo di latte crudo e dei suoi derivati non trattati termicamente.
Il professor Burioni ha evidenziato come il latte rappresenti un ambiente particolarmente favorevole alla crescita microbica e, in assenza di adeguati trattamenti termici, quali la pastorizzazione, possa diventare un veicolo di batteri potenzialmente pericolosi per la salute umana. Questi patogeni, se presenti e non adeguatamente controllati attraverso rigorose procedure di conservazione e trattamento, possono causare gravi problemi di salute, specialmente nei soggetti più vulnerabili come bambini, anziani, donne in gravidanza e persone immunodepresse.
Cos’è la pastorizzazione e perché è importante
La pastorizzazione è un trattamento termico che consiste nel riscaldare il latte ad una temperatura compresa generalmente tra i 72 e i 75 gradi Celsius per circa 15-20 secondi, seguito da un rapido raffreddamento. Questo procedimento consente di eliminare o ridurre significativamente i microrganismi patogeni eventualmente presenti, senza compromettere in modo significativo le proprietà nutrizionali e organolettiche del latte. Grazie alla pastorizzazione, è possibile garantire un prodotto sicuro per il consumo umano, riducendo drasticamente i rischi associati alle infezioni di origine alimentare.
Conclusioni e raccomandazioni
Alla luce di queste considerazioni, è fondamentale adottare misure preventive rigorose e affidarsi esclusivamente a prodotti lattiero-caseari sicuri, sottoposti ai necessari trattamenti termici e provenienti da filiere certificate e controllate, così da garantire la sicurezza alimentare e tutelare la salute pubblica.